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Consiglio Nazionale Forense : Riforma forense, l’iniziativa dal Governo è un attacco alla democrazia

Si riporta il testo del comunicato satmpa del 05.09.2012 del C.N.F.

Riforma
forense, attacco alla democrazia parlamentare da parte del Governo.
L’avvocatura decide di impugnare i regolamenti dell’esecutivo su professioni e
parametri

05/09/2012 -
Inaccettabile il metodo del Governo di condizionare il passaggio in deliberante
della riforma. Oggi riunione presso il Cnf con la Cassa, i presidenti degli
Ordini forensi, presenti nella quali totalità, le Unioni, l’Oua e le
Associazioni forensi rappresentate nel Congresso.

Roma.
Inaccettabile il metodo con il quale il Governo ha posto delle condizioni al
Parlamento per il passaggio della riforma forense in deliberante in commissione
giustizia della Camera. Si profila una prevaricazione che punta a esautorare il
parlamento, che l’avvocatura denuncia con forza.

In questi
termini l’Avvocatura, riunita oggi presso il Cnf (presenti la Cassa forense, la
quasi totalità dei 165 Ordini forensi e le Unioni, l’Oua e le associazioni
riconosciute dal Congresso) per fare il punto dopo la pubblicazione in Gazzetta
dei primi regolamenti del Governo in tema di professioni (il dpr n. 137 del 7
agosto 2012 e il decreto ministeriale parametri del 20 luglio 2012), ha accolto
la notizia della lettera/parere con il quale il Governo con ingiustificato
ritardo ha sciolto la riserva sulla richiesta parlamentare di approvare l’esame
della riforma in commissione legislativa alla Camera.

Il
presidente del Cnf Guido Alpa ha commentato: “Prendiamo atto di questa
decisione tuttavia le condizioni poste dal Governo appaiono non solo
irrispettose dell’autonomia del Parlamento ma mettono anche a rischio alcune
scelte normative irrinunciabili della riforma forense a tutela dei principi di
autonomia e indipendenza di una professione che ha rilievo costituzionale.
Siamo costretti a rilevare l’intollerabile deficit di democrazia, visto che in
uno stato democratico non sono ammissibili limitazioni alla libertà dell’
azione del parlamento. Duole sottolineare che il comportamento del Governo, in
quanto volto a escogitare espedienti per ritardare il compimento dell’iter
della riforma smembrando il testo, è abnorme e fuori da ogni prassi
costituzionale”.

La decisione
del Cnf di impugnare i regolamenti sulle professioni e i parametri, oggi
condivisa da tutta l’avvocatura, appare tanto più necessaria.

Claudia
Morelli Responsabile Comunicazione e rapporti con i Media

Tel 0039 06
97748823 Mobile 0039 3402435953

E mail: claudiamorelli@consiglionazionaleforense.it

Dossier Ufficio studi n.7/2012
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